Come eravamo

Riflessione provocatoria, ma neppur tanto, dopo Itaca

Il nostro passato, una bella primavera, l'inverno delle delusioni. Ma è proprio così?

di Mario  Bozzi Sentieri

Riflessione provocatoria, ma neppur tanto, dopo Itaca

"La giovinezza è quel fuoco grande alle cui

braci ci si riscalda per tutta la vita

(Giovanni Papini)

NOI CHE….

Noi che il Tricolore eravamo gli unici a sventolarlo….

Noi che credevamo nella pacificazione nazionale, ma ogni volta che lo
dicevamo rischiavamo le legnate…

Noi con il poster di Ezra, appeso in camera…

Noi che “Vogliamo i colonnelli” era un film da ridere…

Noi  un po’ Hobbit ed un po’ topi di fogna…

Noi comunitari, partecipativi e sociali…

Noi che leggevamo Sorel e Drieu, il romanticismo francese ed i rivoluzionari
– conservatori tedeschi…

Noi che studiavamo Gramsci e ci dicevamo evoliani…

Noi che ascendevamo le vette, con le “meditazioni” in tasca…

Noi che ci emozionavamo di fronte a  Stonehenge e al Partenone…

Noi che piangevamo per Berlino, divisa a metà…

Noi che avevamo la nostalgia dell’avvenire…

Noi creativi contro chi aveva la “vera destra” in tasca…

Noi alternativi all’Italia dei furbi…

Noi,  che ci siamo scaldati a queste braci, patiremo mai

 l’inverno del nostro scontento  ?



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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da fra ginepro il 31/01/2013 13:57:15

    in attesa che tornino i momenti dei "noi che"

  • Inserito da Loredana il 15/10/2012 15:31:10

    Difficilissimo rispondere. Per quanto io non abbia i trascorsi descritti in quella che mi sembra un'ode, condivido anch'io lo stesso smarrimento.

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