La fatiscente dimora

La casa dell'asceta. Holaff si stava preoccupando di raggiungere il bosco finché c’era ancora un po' di visibilità

Una leggenda narrava fosse addirittura una strega, e che sotto il berretto sempre indossato, vi fosse un volto orribile

di Il Raccontafavole

La casa dell'asceta. Holaff si stava preoccupando di raggiungere il bosco finché c’era ancora un po' di visibilità

Il pomeriggio stava esalando i suoi ultimi respiri, e il cielo azzurro si era ormai diluito in un profondo grigio tipico del crepuscolo.

Holaff, si stava preoccupando di raggiungere il bosco finché c’era ancora un po’ di visibilità, poiché suo padre gli aveva raccomandato di raccogliere della legna secca e fine, perché quella che avevano in casa tendeva ancora al verde e non era propriamente adatta ad un camino che riscaldasse.

Il fuoco rendeva più sopportabili le fredde notti invernali.

Dopo avere attraversato un campo giallognolo arrivò alla quiete del bosco.

Pestando foglie rinsecchite e scricchiolanti avanzò tra le ombre della macchia, inclinandosi ogni tanto per raccogliere i rami secchi che continuava a trovare. Camminava con la testa inclinata, tentando di distinguere la legna tra le ombre e l’oscurità crescenti.

Quando, finalmente, ebbe a sollevare la testa per orizzontarsi, si rese conto che aveva fatto più strada di quanto pensasse.

Cercò con gli occhi di ritrovare la strada, e tra gli alberi, non troppo lontano da lui, vide la casa fatiscente della vecchia eremita che viveva in quella foresta. 

Come tutti i ragazzi del paese, Holaff era terrorizzato da quell’asceta. 

Una leggenda narrava fosse addirittura una strega, e che sotto il berretto sempre indossato, vi fosse un volto orribile.

Retrocedé alcuni passi senza smettere di fissare la casa, si rigirò e si trovò di fronte alla vecchia, la quale si era avvicinata con riserbo alla sua schiena.

La vecchia aveva la testa scoperta; nel viso rugoso emergevano i suoi occhi saltellanti di colore celeste mare, ed aveva un naso tanto lungo e magro che cadeva giù come fosse una proboscide, mentre scarsi capelli grigi pendevano dal suo capo quasi calvo.

Ella, d’improvviso, si acquattò ed aprì le braccia come per acchiapparlo con un salto, e nel mesmo momento scuoteva la testa, e il nasone le dondolava da un lato all'altro.

Quando la notte finì di oscurare il bosco la famiglia di Holaff uscì a cercarlo, gridando il suo nome ed avanzando tra gli alberi con alcune torce nelle mani.

Nella casa dell'eremita bolliva, intanto, un enorme paiolo.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 06/10/2012 19:26:11

    ...oh, no, povero Holaff!! Dritto nel paiolo della strega...qualcuno avrebbe dovuto dargli delle mappe, almeno non si sarebbe ritrovato davanti alla casa maledetta. Meno male che non vado spesso nei boschi...

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