Dittico Horror

Una vita spezzata il giorno più bello. In ospedale

Brevi racconti per fare riflettere

di Il Raccontafavole

Una vita spezzata il giorno più bello. In ospedale

All’ altare manca qualcuno.

Sono passati, oramai, tanti anni e apparentemente tutti hanno dimenticato quell'evento che tenne a lungo in ansia un intero paese.

Però, giammai, mi prenderei gioco di simile donna.

Si narra che in un sobborgo di Londra, viveva una ragazza dalla straordinaria bellezza, dotata di un'anima tanto pura che tutti gli uomini solevano corteggiarla.

A Brittany, questo il suo nome, non sembrava interessarle nessuno sinora, ma si dice che un certo giorno, camminando per la strada conobbe un giovane mai visto prima, un uomo magro e bello, che stava cercando lavoro nei pressi dell’abitazione della donna. Il suo nome era Crispian.

Passarono alcuni mesi insieme e, poi, decisero di sposarsi.

Brittany era felice, si sentiva la persona più fortunata del mondo, ma  il suo fidanzato, dopo qualche tempo, non sembrò più credere alla loro storia d’amore.

Il giorno del matrimonio arrivò, e la giovane sembrava brillare di una luce talmente intensa che le illuminava il viso e la rendeva ancora più bella, se mai fosse stato possibile.

Il bellissimo abito bianco la rendeva di una raffinatezza squisita.

Emozionata e impaziente giunse alla Chiesa, ove tutta la gente più importante del paese già si trovava, in attesa della cerimonia; c’erano tutti eccetto il fidanzato.

Il curato, e anche le altre persone, credettero a un normale contrattempo di 10 forse 15 minuti, un ritardo dovuto a Crispian per qualche inconveniente dell’ultimo minuto.

Le ore trascorsero, ma di lui nemmeno l’ombra.

In molti, allora, tentarono di consolare la giovane che sommersa nel suo dolore non smetteva di piangere domandandosi perché il suo grande amore non si fosse presentato.

Dopo qualche attimo di rabbia e imbarazzo, alcuni amici, decisero di riportarla a casa, dopo averla calmata un po’, e la adagiarono nella sua camera da letto.

Brittany, trascorsi qualche attimi di silenzio, ricominciò a piangere non accettando questa dolorosa situazione.

Si alzò dal letto e si mise davanti allo specchio, vedendosi con quel bellissimo vestito indosso, ma sentendosi totalmente annientata prese uno spillone ferma capelli e cominciò a ferirsi al ventre e al petto, giurando dinanzi al crocifisso che sarebbe ritornata in vita per vendicarsi dell’uomo che le aveva procurato tutto quel male.

Brittany, all’ennesima stilettata, cadde a terra morta, con il sangue che le usciva dalla bocca.

La notizia della scomparsa della donna fece il giro di tutto i paesi confinanti, arrivando sino a Londra, e come si narra, il giovane fu visto -giorni dopo- con un'altra donna raccontare, nei fumosi pub del luogo, che lui aveva ottenuto quello che qualunque uomo del posto avrebbe desiderato e che non era il caso di disprezzarlo: in fondo, aveva solo vinto una scommessa, quella di portarsela a letto, perché definita da tutti una donna irraggiungibile.

Mesi dopo, in una nebbiosa e gelida notte novembrina, venne trovato il corpo esanime di Crispian davanti alla Chiesa ove doveva sposarsi con Brittany, completamente coperto di sangue a seguito di innumerevoli pugnalate.

Si racconta fosse stato lo spirito della donna, poiché in una delle dita dell’uomo era infilato l’anello con il quale era stata sepolta la sventurata. 

La leggenda riferisce che, da allora, ogni volta un uomo abbandona la sua fidanzata di fronte all’altare, lo spirito di Brittany inizia a vagare nel paese, e in quelli vicini, per riscuotere la  sua vendetta di sangue e dolore verso coloro che tanto hanno fatto soffrire queste giovani e speranzose donne.


Aiuto, Aiuto!

Marzia, era stata ricoverata in una clinica psichiatrica per cercare di guarire da una grave depressione, e da allora erano passati già due mesi. 

Una notte udì un grido lacerante nella sua camera, la quale era distante dalle altre stanze dell’ospedale. 

Si rese conto che due uomini in passamontagna stavano colpendo con forza la testa di Stefania, sua amica e compagna di camera.

Ella, in quegli attimi, si sentì impotente e tutto ciò che poté fare fu emettere dei prolungati urli d’aiuto senza, per altro, ricevere la minima risposta.

Quando il personale arrivò nella stanza, vide degli uomini in fuga attraverso la finestra e Stefania completamente dissanguata tra le braccia di Marzia, alla quale non occorse molto per capire che la persona che sosteneva altri non era che lei stessa, che si vedeva riflessa in Stefania, cercando di dare una spiegazione per quel falso suicidio.

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da beatrice il 03/09/2012 16:07:13

    Basta non presentarsi all'altare per spezzare la vita di un'altra persona, di quella a cui si avrebbe dovuto giurare amore eterno? Difficile rispondere, dipende dalla persona, da ciò che ha investito nel rapporto e in quella promessa. Il problema più grande, in una situazione del genere, è l'umiliazione di ricevere un rifiuto pubblico. Quindi è sicuramente da codardi ferire in questo modo una persona che abbiamo illuso di amare. Però...ci vuole più coraggio a fare marcia indietro il giorno del matrimonio se (non come in questo caso, dettato soltanto da una misera spavalderia maschile) non si prova il sentimento che si pensava di provare, o ad andare comunque avanti, dal momento che ormai tutti se lo aspettano, pur non essendo convinti? Forse ci vuole più coraggio nel primo caso, ma in entrambi i casi, ci saranno momenti di profonda sofferenza.

  • Inserito da Loredana il 03/09/2012 16:00:11

    Un angelo trasformato in demonio, a causa della leggerezza sprezzante di un uomo. Un bel messaggio di avvertimento per gli uomini promessi sposi...meglio non sottovalutarlo! :-) Il secondo racconto appartiene al genere che mi fa maggiormente paura: non sapere distinguere tra ciò che è reale e quello che s'immagina...

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