La metropolitana

Bernardo raggiunse il suo vagone convinto di aver trovato il posto giusto

Continuavano ad attraversare quell’infinita galleria oscura, quando il convoglio, d’un tratto, cominciò a decelerare

di Il Raccontafavole

La metropolitana correva attraverso le viscere della città. 

La maggior parte dei vagoni erano deserti. 

Salendo, Bernardo cercò una carrozza dove ci fosse gente.

Avanzò sostenendosi agli schienali dei sedili. 

Il treno percorreva ad alta velocità un lunghissimo tunnel buio. 

Vide un vagone con diverse persone, e vi si precipitò. 

Gli altri passeggeri dopo averlo osservato con lo sguardo fino a quando non si sedette, si guardarono a loro volta tra di loro. 

Bernardo notò questo scrutare dubbioso, e a sua volta contraccambiò con lo sguardo, ma già nessuno gli stava prestando più attenzione.

Continuavano, intanto, ad attraversare quell’infinita galleria oscura, quando il convoglio, d’un tratto, cominciò a decelerare fino a che si arrestò.

Il ragazzo, allora, si affacciò al finestrino per guardare fuori, ma non intravide nessuna stazione. 

Grazie alla luce del vagone riuscì a distinguere una via, dopo un marciapiede che si alzava al di sopra di essa, e oltre il mesmo che era molto angusto, uno dei muri del tunnel.

Per il marciapiede, veniva camminando una persona che aveva la testa coperta da una specie di cappuccio.

Bernardo, pensò subito si trattasse di qualche vagabondo.

Arrivando di fronte al vagone, questo strano figuro, si tolse il copricapo, e la sua testa apparve simile a quella di un enorme pipistrello, e subito cominciò a emettere un crepitio al momento di muovere le sue gigantesche orecchie. 

Il ragazzo, rabbrividì, cominciando a sudare dall’orrore per tale vista, e per quel sibilo disgustoso che emanava l’essere, corrisposto, all’improvviso, da altri terribili crepitii provenienti dal vagone di Bernardo.

E girandosi notò, con disgusto, che anche gli altri passeggeri avevano la testa di pipistrello e che lo stavano guardando con percettibile interesse.