Paul e Sophie

Quei sogni e la razionalizzazione dell'ignoto

Alla donna parve di fare l'amore, e tutto si trasformò in luce...

di Il Raccontafavole

Quei sogni e la razionalizzazione dell'ignoto

Incubo

Ancora una notte con lo stesso incubo.

Sophie si svegliò nuovamente in preda ad un’ agitazione profonda e angosciante.

Provò a girarsi verso l'altro lato del letto e a chiudere gli occhi, investendo ogni sua remota speranza su quella posizione.

Allungò la mano e le sue dita vennero a contatto con le lenzuola di seta: ebbe la conferma dell’ assenza di Paul.

Guardò verso il soffitto e in mezzo all'oscurità, auspicando che qualcosa le restituisse la calma e le desse la forza di quando lui era al suo fianco.

Non riuscì a prendere sonno, né forse lo voleva; non desiderava che ciò si ripetesse, spaventandola quasi a morte. Un incubo sanguinoso e cruento.

Si rigirò ancora, con più lentezza fino a raggiungere il mobiletto alla sua destra; cominciò a formare il numero di cellulare di Paul.

Poi, si fermò pensando se fosse sensato, se non fosse stato troppo tardi per chiamare una persona a quell’ora.

Il suo pollice cominciò ad accarezzare il tasto mentre continuava a pensare, per poi, finalmente, decidere che sicuramente sarebbe stato meglio riporre la cornetta.

Tornò a sospirare come ogni notte, pensando intensamente a lui, ben sapendo che tale cosa le avrebbe fatto male.

Avrebbe voluto sottrarre i giorni che mancavano al suo ritorno, essere ottimista e pensare che mancava sempre meno; ma diventavano eternità le ore che la separavano da Paul, quelle ove non le aveva sussurrato che l’amava, quelle in cui non aveva più sentito vicino il suo caldo e virile corpo...

Per un momento finse di non aver più paura e richiuse gli occhi.  Per un attimo sentì le sue mani che le accarezzavano la schiena…

La stava imprigionando tra le sue braccia… e poté riconoscere il suo respiro sulla pelle.

Le sembrò la stesse baciando e che, con una delle sue dita, avesse deciso di segnare sul corpo di Sophie la strada che portava alla sua bocca; con quello stesso dito era scivolato entro le cosce, separandole e entrandovi dentro.

Per un istante le parve che la stesse guardando con dolcezza infinita esprimendo con gli occhi tutto il suo amore.

Sembrò le dicesse che era molto sexy, che le piaceva il suo sorriso, dolce e ingenuo. Sophie, nella sua mente, iniziò a baciarlo freneticamente, non le bastava sentire la sua pelle incollata a quella di Paul, necessitava di più, ne aveva bisogno. Voleva quell’uomo come estensione di lei mesma.

Come se i suoi desideri fossero stati ascoltati finalmente lo sentì dentro di sé, con la fermezza che lo caratterizzava, con quel ritmo lento, molto profondo, mentre le mani di Paul incrociavano quelle di Sophie contro il cuscino.

Un suono, più suoni del telefono la scossero da quel letargo d’oblio e, tornando a prendere il telefono, il sorriso s’impresse sul suo volto, illuminando tutta la stanza. Il nome di Paul era apparso sullo schermo del telefono.

Poi, improvvisamente tornò a essere nervosa. Aveva vagheggiato un'altra volta.

Il campanello della casa stava suonando ripetutamente.

Sophie si alzò per andare ad aprire.

Due poliziotti della contea, come statue di bronzo, le apparvero di fronte.

“E’ lei la signora Sophie McDermott?”…

“ Sì, sono io”, rispose la donna.

“Purtroppo l’abbiamo dovuta disturbare a quest’ora perché Paul Abbott ha avuto un incidente sulla statale…”

Il sogno malefico, quell’incubo che la perseguitava da giorni si realizzò nel peggiore dei modi.

Sophie non ebbe più paura.

Sophie giace in un letto dell’ospedale psichiatrico della contea, con lo sguardo fisso al telefono.

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    8 commenti per questo articolo

  • Inserito da pat il 30/07/2012 15:25:04

    bellissima e tristissima storia massimo...

  • Inserito da beatrice.g il 28/07/2012 08:51:22

    Sei entrato nei miei sogni? Proprio ultimamente, per diversi giorni di continuo, la notte mi prendeva una profonda angoscia, che mi levava il sonno o mi faceva piombare in tetri incubi. Poi ho purtroppo capito il perché. Il mio inconscio avvertiva qualcosa di cui ancora non ero consapevole. E che si è avverato.

  • Inserito da italo il 27/07/2012 17:49:48

    un solo sogno barattato con la vita, ma può bastare

  • Inserito da BEA il 27/07/2012 17:48:42

    Grazie. Quest'incubo di notte, lo conosco... Ma fù proprio nella notte quando morì il mio padre... Incredibile, vissuto, non favola!

  • Inserito da franca il 27/07/2012 17:47:36

    l incubo di Sophie non è la perdita dell amore di Paul , tornerà da le,i.il loro amore è forte e collaudato, sicuro.Ma proprio per questo sente un pericolo grave che stà incombendo su di loro che potrebbe mettere fine al loro amore. l incubo è realtà Paul non c è più, ma tutto rimane in lei nella consapevolezza che niente e nessuno può separarli. rivivere i suoi ricordi e vivere solo per quelli è la scelta di Sophie.

  • Inserito da a,passera il 27/07/2012 14:24:10

    la tua "favola" è meravigliosa,non riesco ancora a respirare,la sento e la capisco nei punti e nelle virgole.se non dovessi uscire subito, ti parlerei più a lungo,lo farò al mio ritorno.perdonami se la sento un dono speciale in un momento in cui avrei avuto bisogno, un attimo, di te. del tuo modo di scrivere sì è come se mi parlassi

  • Inserito da Loredana il 27/07/2012 11:46:19

    ...nooo, povera Sophie! Il racconto mi ha trascinato talmente dentro di sé, che il finale è stato una doccia fredda, freddissima, glaciale. Davvero coinvolgente, morbido, piacevole, come un giardino in piena fioritura. E sì, anche con il suo serpente...

  • Inserito da vincenzo il 27/07/2012 11:18:00

    Quanto mai reale ed azzeccato, Max. La porta della percezione tra conscio ed inconscio e' così facile da aprire, VOLENDO..

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