Al cinema all'aperto

Sylva e Claude decisero di andare al drive-in movie

All'improvviso, il buio, la notte e le stelle non furono più così romantiche per la ragazza

di Il Raccontafavole

Sylva e Claude decisero di andare al drive-in movie

Drive-in Movie

I reports erano stati diffusi, ormai, da radio e televisioni e continuavano da ben 24ore, sebbene Sylva non avesse prestato molta attenzione alla cosa.

Parlavano di un pazzo criminale fuggito dal manicomio di Stato e che la polizia chiamava Hook per via del suo braccio destro perso in una sparatoria e sostituito dal polso in poi da un gancio appuntito.

Era un sadico e un assassino. Tutti nella regione erano stati messi in guardia ed era stato consigliato di vigilare attentamente e segnalare ogni cosa sospetta.

Ma questo non interessava alla giovane Sylva Eden, in quanto più preoccupata a cosa indossare per l’imminente arrivo del fidanzato.

Dopo diverse telefonate di consultazione con le amiche, scelse un abito blu molto attillato e appena indossatolo attese sulla veranda l’arrivo del ragazzo.

Claude giunse puntualmente e la giovane salì tranquillamente nella sua auto ove l’aspettava un’altra coppia di amici.

Andarono in un drive-in movie, parcheggiarono la macchina e si sedettero per vedere il film che stava iniziando sotto un manto romantico di stelle.

Claude e Sylva si baciarono più volte, quasi disinteressandosi alla pellicola. 

Poi, d’improvviso, uno de proprietari del cinema all’aperto interruppe la programmazione per ricordare l'avvertimento che aveva ricevuto nel pomeriggio dalla polizia del luogo. 

Un folle assassino, con un gancio al posto della sua mano destra, era libero proprio nella zona. 

All'improvviso, il buio, la notte e le stelle non furono più così romantiche per la ragazza. 

La corsia laterale, detta degli innamorati, molto appartata tra gli alberi e fuori dai sentieri battuti, venne immediatamente chiusa al pubblico.

Poteva diventare un luogo perfetto per un pazzo squilibrato in agguato, comunicò, il portavoce del drive-in movie.

"Andiamocene da qui", disse Sylva al fidanzato .

"E’ solo preoccupazione immotivata, amore, non è niente", rispose Claude, cercando di ottenere un altro bacio. Lei, però, lo spinse via.

"No, davvero. Siamo soli qui. Ho paura, tutti sono andati via", replicò seccata la giovane.

La discussione proseguì qualche minuto, finché non risalirono in macchina già anticipati dagli altri due amici. 

Ancora qualche battibecco, poi -improvvisamente-  la vettura sembrò scuotersi un po’, come se qualcosa ... o qualcuno ... l’ avesse urtata. 

Sylva urlando disse: " andiamo fuori dall’auto, presto"

Claude invece girò la chiave e se ne andò da lì con uno stridore di gomme.

Raggiunsero l’abitazione della ragazza in un silenzio di pietra, e quando il fidanzato si fermò nella strada privata di Sylva, si rifiutò di aiutarla a uscire dalla macchina. 

Era diventato così irrispettoso verso la giovane che fremeva dalla rabbia.

Lei, allora, uscì indignata dall’auto ed entrò nel vialetto con gli occhi velati dalle lacrime.

Entrò in casa sbattendo violentemente la porta.

Ma appena all’interno emise un urlo disperato.

Il suo ragazzo balzò fuori dalla macchina e corse verso di lei.

 "Che c'è? Cosa è successo?" gridò. Poi la vide. 

Un gancio sanguinoso le aveva squarciato la gola e ora si stava avvicinando impietosamente verso di lui…

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 14/06/2012 18:46:38

    Che finale terribile! Per un attimo avevo sperato nella loro salvezza...contrariamente a qualunque racconto dell'orrore che si rispetti. Mi è piaciuto molto l'andamento del racconto: tranquillo, quasi rassicurante nonostante l'accenno al pazzo assassino e al suo gancio e poi la "rasoiata" di paura finale. Da sobbalzare sulla sedia!

  • Inserito da Angela Passera il 14/06/2012 17:16:36

    ho i brividi,non vado nei boschi ,ma domani pomeriggio per andare ad un convegno,porterò con me la scacciacani e ub coltellino da 50 e più funzioni, basterà ?

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